Menu principale:
Collana Editoriale > I pensieri e la notte
Frammenti di fiori
Ho raccolto dalle rocce
frammenti di fiori
per donarli a colei che mai
indossò le candide vesti di madre,
il cui ventre non ospitò
il mio corpo infante, ma solo malvagità
uccidendo sogni fanciulleschi.
Ho raccolto briciole di tenerezza
nell'oscurità di gesti muti,
privi di senso quando
unghie affilate penetravano
le mie giovini carni pestate
come uva in tini disfatti.
Oh si!...
Sento ancora l'odore e il sapore
dell'indifferenza impregnare le fragili ossa,
quando rivendico la carezza a me dovuta
e mendico quella voce negata
ansiosa di narrare
quanto fossero belli i miei folti capelli.
Oramai donna, sfoglio
quell'amore disilluso
e percepisco un passato
schivo dall'appartenermi.
Di quell'orfanotrofio freddo e smisurato
non resta che un fioco ricordo
pronto a spegnersi
come candela consumata dal tempo
e l'immagine sbiadita d'una donna
che mai poté vibrare per me,
figlia inconsolabile dell'eternità.
MOTIVAZIONE
Il simbolismo dei "frammenti di fiori" e delle “briciole di tenerezza” pervade di liricità le strofe iniziali, annunciando la struggente ed amara mendicità del ventre materno, autentico respiro di vita.